Io voi Jonathan Hunt
Movimento perpetuo”. Ecco come avrebbe potuto intitolarsi questo libro la cui trama si rovescia per ricominciare da capo. Perciò il titolo » Io, voi, Jonathan Hunt ». Tra l’uno, gli altri e me, c’è uno scambio di atomi, di singolarità, di abitudini tanto da non poter distinguere chi sia veramente a tenere la penna. Se l’autore ha saputo rendere questo capovolgimento, allora vuol dire che avrà compiuto la sua “missione”. Questi fatti, se veramente sono accaduti, non mi appartengono più. Sono ormai l’altra faccia di un decennio arrogante, che si dice abbia chiuso un secolo sanguinario. Il lettore non troverà espliciti richiami al « Golden Boy », al crollo delle borse del settembre 2008, all’irresistibile crescita dell’India, e a quella non meno emblematica del multiculturalismo e della diversità culturale nelle democrazie liberali, alla morte, al crollo del Muro di Berlino, all’11 settembre. Quelle trame, tuttavia, irrompono in questi capitoli, nei quali si declina una certa variazione del tempo, la cui rappresentazione più compiuta è una sfera. A riprova di ciò, il cerchio si chiude là dove inizia il racconto. Con una dedica personalizzata.
Traduzione di Marcella Marcelli
Io voi Jonathan Hunt
« Dei racconti brevi bellissimi che pongono l’equazione indentitaria. ad un altro livello »
Richard Burns, rivista numerica francese « Babelio »